 
  
 
 
  L’arte del Presepio
 
  
 
  
I Materiali
 
 
  Il presepista riesce a realizzare grandi cose con i materiali più vari, quelli più comuni sono: 
  - IL GESSO E CARTONGESSO
  - IL POLISTIROLO O IL POLIURETANO ESPANSO (STIFERITE)
  - LA CARTAPESTA
  - LA STOFFA GESSATA
  - I LEGNAMI
  Ognuno di questi materiali vengono impiegati per realizzare sia le scenografie che l’oggettistica; 
  di tecniche di lavorazione ce ne possono essere di diverse per ognuno di loro.
  Di seguito verranno esposte alcune per tipologia.
 
 
  Il GESSO E IL CARTONGESSO
 
 
  Il gesso è un materiale che viene 
  impiegato in diversi modi: dalla 
  realizzazione di lastre per la costruzione 
  di casette o muretti; pavimentazioni o 
  selciati; montagne; grotte, ecc. Sebbene 
  sia possibile realizzare le lastre in proprio 
  è consigliato utilizzare quelle già pronte 
  (reperibili presso tutti i negozi “fai da te” 
  e conosciute come cartongesso), si 
  presentano come una lastra di gesso 
  rivestita da ambo i lati da un foglio di 
  cartone.
  Per la costruzione di casette si parte da 
  una struttura portante in legno (ottimi per 
  l’uso i bancali in pallet); dove in seguito 
  si fisseranno, tramite viti, i pannelli di 
  cartongesso. 
  Per la realizzazione si tracceranno (sul cartongesso), con una matita, i contorni delle pareti di una casetta 
  e in seguito si ritaglieranno i contorni con un seghetto alternativo. Terminato tutto il ritaglio, si rimuove 
  un foglio di cartone dalla superficie bagnandolo con dell’acqua e aiutandosi con un raschietto.
  Pulita la superfice dalla carta, ci sono due possibilità: o si fissano i pannelli e poi si incide o viceversa; è 
  preferibile la prima opzione in quanto permette di curare la trama negli angoli e nei punti di fissaggio 
  delle viti.
 
 
  La fase successiva consiste nell'incidere il gesso per ottenere la trama dei mattoni oppure della pietra. 
  Un esempio si vede nella foto.
 
  
  
  
 
  Dopo aver tracciato un disegno della 
  trama, con un attrezzo appuntito si 
  ripasseranno i contorni; terminato 
  il lavoro, si procede a rifinire i bordi 
  incisi per smussare eventuali spigoli.
  In seguito si prepara un impasto, di 
  gesso in polvere e sabbia diluiti e 
  con un pennello si passerà sopra la 
  pietra incisa per dargli una rugosità 
  tipica del pattone o pietra. 
  Se invece la parete deve restare 
  intonacata (con alcuni punti con 
  mattone o pietra a vista), allora si 
  procede ad asportare qualche 
  millimetro di materiale dal gesso, 
  nella zona interessata, ed in seguito 
  si andrà ad incidere la trama. Si 
  passerà poi ad intonacare la parete, 
  mentre la parte a vista la si tratterrà 
  con gesso diluito e sabbia fine per 
  dare rugosità alla parte scoperta.
  Se si vuole dare maggiore 
  granulosità alla parete, s'inumidisce 
  tramite un nebulizzatore la superficie 
  da trattare e con un colino si procede 
  a distribuire il gesso in polvere come 
  fosse zucchero a velo.
 
  
 
  LA STOFFA GESSATA
 
  
 
  Un utilizzo interessante del gesso 
  consiste nella realizzazione delle 
  montagne.
  Si procede costruendo una struttura 
  portante dove in seguito poserò della 
  stoffa; come ad esempio delle vecchie 
  lenzuola, oppure dei scampoli di stoffa 
  acquistati a basso prezzo,
  che verranno inzuppati in un contenitore 
  contenente della soluzione di acqua e 
  gesso la cui consistenza permetta alla 
  stoffa di assorbire l’impasto; 
  successivamente poserò il telo sulla 
  struttura modellandola in modo di darle 
  una forma simile ad una montagna.
  Un altro metodo per realizzare le 
  montagne consiste nel posare sulla 
  struttura portante una rete a maglie fini 
  e stendere con una cazzuola il gesso 
  sciolto in acqua.
 
 
  IL POLISTIROLO E LA STIFERITE
 
 
  E’ uno dei materiali più utilizzati, in quanto si presta a svariate realizzazioni quali: case, muri archi, pietre, 
  sassi, roccia, legni, vettovaglie, mobilio vario e quant’altro. 
  Il polistirolo e stiferite, si presentano in lastre di diverso spessore, la loro differenza è evidenziata dalla 
  struttura con cui sono composti, il polistirolo si presenta sotto forma di piccole palline attaccate le une con 
  le altre e di consistenza friabile, mentre la stiferite è costituita da un materiale compatto e di conseguenza 
  più solido; sebbene quest’ultimo venga ampiamente impiegato il secondo si presta per delle lavorazioni 
  interessanti quali ad esempio la realizzazione di pareti rocciose, in quanto una volta sbriciolato la sua 
  struttura si presenta irregolare e adatta allo scopo e una volta gessato rende realistica l’irregolarità di una 
  roccia.
  Per costruire delle case o dei muretti con la stiferite, si procede a disegnare sulla superficie la forma 
  desiderata, nel caso di una l parete nel disegno includerò le apertura di eventuali porte e finestre. 
  Terminata questa operazione procederò utilizzando un coltello affilato, oppure un taglierino ad incidere 
  la lastra seguendo i contorni dei disegni.
  Un metodo per tagliare in modo preciso la stiferite consiste nel utilizzare una taglierina a caldo, se 
  l’acquisto di una fosse una spesa onerosa ciccando sul pulsante verrà illustrato un metodo per costruirne 
  una semplice e precisa.
 
  
  
 
  Terminato il lavoro di incisione si procede alla smussatura dei loro bordi o con carta di vetro oppure con 
  una spazzolina metallica; non si abbia timore se nell’operazione viene asportato qualche pezzetto di 
  materiale, questo ne darà ancora più realismo al manufatto che stiamo realizzando, naturalmente lo 
  stesso trattamento sarà dato anche alla superfice della trama per dare maggiore realismo alla pietra o 
  mattone, infine, stenderò sulla superfice tramite un pennello, una miscela di gesso misto a colla vinilica e 
  sabbia fine in forma diluita per dare ulteriore rugosità alla struttura. Anche in questo caso, come per 
  il gesso, qualora ci debbono essere zone con mattone o pietra a vista, procedo all’asportazione di qualche 
  millimetro di materiale, e inciderò e tratterò la trama al solito modo, poi procedo ad intonacare con del 
  gesso misto a colla vinilica la superfice evitando la parte scoperta che invece andrà invece trattata con 
  gesso liquido steso con un pennello.
  Nel caso invece che tutta la superfice debba essere priva di trama, procedo ad intonacare la parete con 
  il gesso misto a colla e con un fratazzo ne stendo l’impasto; se invece si debba ottenere rugosità alla 
  superfice, stendo una mano di colla vinilica diluita e subito dopo cospargo sopra di esso del gesso, 
  utilizzando un colino.
  Un’altra tecnica nel realizzare manufatti in pietra o mattoni consiste nel realizzare una struttura portante in 
  legno, polistirolo o stiferite, dove naturalmente, avrò tracciato i contorni di eventuali aperture (porte, 
  finestre, arcate o altro), e tramite taglierina asportato il materiale. Si proceda a disegnare sommariamente, 
  dove occorrono, eventuali architravi di finestre, porte e archi, di mattoni o le pietre di contorno; ora con una 
  taglierina si procede a tagliare dal pannello di stiferite dei fogli sottili di 3/4 mm. i quali andranno trattati in 
  seguito su di una superfice con della carta vetrata e/o paglietta metallica per ottenere quell’effetto rugoso 
  e irregolare tipico dei mattoni o della pietra. Terminata la preparazione dei fogli, propongo una ricerca di 
  immagini di muri nel web; in questo modo avrò dei modelli da seguire e di conseguenza andrò a 
  procedere.al taglio dei fogli ottenuti: i mattoni saranno piuttosto regolari, mentre le pietre, a secondo delle 
  immagini prese a modello potranno essere regolari o di diversa pezzatura.
  Finito il ritaglio andranno smussati i contorni e se necessario qualche ritocco per renderle più realistiche 
  possibile.
  Si proceda ora ad incollare i pezzi ottenuti, con della colla vinilica sulla struttura portante, prestando molta 
  attenzione agli angoli della struttura che devono combaciare in modo naturale e senza interruzioni.
  Naturalmente provvederò con la stessa procedura a creare gli architravi, le spallette e le soglie delle porte, 
  nonchè architravi, spallette e davanzali delle finestre; che sporgeranno di qualche millimetro nel caso che 
  la parete sarà con mattone o pietra a vista oppure intonacata con il gesso.
  Terminata la fase d’incollaggio, se si vuole dare più realismo alla parete, si procede come al solito, alla 
  stesura tramite un pennello di un composto liquido. di sabbia fine, colla vinilica e poco gesso, qualcuno 
  aggiunge anche fondi di caffè; che andrà steso sulla superfice aumentando la rugosità del manufatto, si 
  presti attenzione a non esagerare nella stesura troppo materiale ma piuttosto di toglierne in eccesso.
 
  
 
  Naturalmente con le stesse 
  tecniche è possibile realizzare 
  anche delle colonne sia in 
  mattone, tipiche delle case 
  coloniche che in pietra simili a 
  quelle dei templi.
 
 
  LA CARTAPESTA
 
 
  Questo tipo di materiale, è impiegato in prevalenza come 
  finitura per rivestire le strutture portanti, ad esempio, una 
  volta realizzata una parete di una casa con pannelli in 
  legno, dove ne avrò curato i dettagli come stipiti delle 
  porte e delle finestre, eventuali architravi, soglie delle 
  porte, davanzali e altro, procedo nel rivestite il tutto; con 
  questa tecnica il risultato finale è quello di ottienere sia 
  una superficie ruvida simile ad un intonaco grezzo, 
  quanto liscia.
  Per realizzare la carta pesta ci sono due comuni 
  tecniche:
  Porre dei fogli carta ridotti in piccoli pezzi a bagno in un 
  contenitore con acqua e lasciare macerare, in seguito 
  scolare la poltiglia e amalgamarla con della colla tipo 
  vinavil fino ad ottenere un composto pastoso che sia 
  agevole da stendere sulla superficie.
  La seconda tecnica è simile al cartonaggio, ovvero si 
  tratta di spennellare la superficie da rivestire con della 
  colla vinilica e stenderci sopra con cura i fogli di carta.
  Naturalmente, se in entrambe le tecniche aumento  
  lo spessore della carta pesta, ho la possibilità di incidere 
  la superficie per realizzare una tramatura come ad esempio: mattoni o pietre.
 
  
 
  I LEGNI
 
 
  Oltre alla costruzione di attrezzi come : scale, tini, manici 
  di rastrelli, scope di saggina e altro, si utilizzano nella 
  realizzazione di finestre, porte e portoni, travi di ogni tipo e 
  altro ancora.
  Per dare quel tocco di vissuto al legno, nel caso ad 
  esempio di una trave, di si procede partendo a smussare 
  il listello con della carta vetrata e da un piccolo scalpello 
  da falegname, avendo attenzione a non rendere troppo 
  regolare la superfice, in seguito nella parte piatta, sempre 
  con lo scalpello, inciderò il legno simulando le crepe 
  dovute al tempo, terminato il lavoro, procedo alla 
  colorazione tramite mordente.
  Nel caso non si abbia il legname a disposizione, una 
  soluzione consiste nel utilizzare la stiferite per riprodurre 
  quello che occorre; nello stesso caso di prima, procederò 
  allo stesso modo (dopo aver ricavato il travetto dalla 
  lastra), soltanto che al posto del scalpello utilizzerò 
  qualcosa di appuntito oppure un taglierino, e colorerò con 
  tinta acrilica.
 
  
 
  TEXTURE
 
 
   
 
 
   
 
 
   
 
 
   
 
 
   
 
 
   
 
 
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  Legni
 
 
  Mattoni
 
 
  Pietra
 
 
  Pavè
 
 
   
 
 
  INSERIRE TESTO IN LAVORAZIONE
 
 
   
 
 
  Per assemblare i pezzi tagliati si procede ad unirli con della colla; è possibile utilizzare della vinilica, 
  oppure del silicone, o in alternativa delle colle apposite, cosa vogliate utilizzare sta a voi decidere, 
  un accorgimento interessante è quello di piantare dei stuzzicadenti sulle due superfici di contatto prima di 
  posare la colla, in questo modo i stecchini renderanno più forte la tenuta.
  A questo punto si procede con lo stesso metodo del gesso, ovvero incido la stiferite per ottenere la trama 
  del mattone o della pietra, questo tipo di materiale permette una lavorazione che con il gesso non è 
  possibile ottenere; è quello di poter deformare la superfice, o premendola con le dita oppure con del 
  calore, questo permette di dare una certa irregolarità alla muratura in pietra rendendola più realistica.