L’arte del Presepio
Una tradizione tutta Italiana
LA CENTRALINA
Per poter simulare il ciclo giorno/notte e gestire l’accensione di eventuali lampioncini, luci delle case, fuochi e altro è d’obbligo l’uso di un dispositivo che gestisca in modo autonomo l’accensione e lo spegnimento dei dispositivi. Sebbene sia possibile acquistare le centraline presso negozi specializzati, tanti presepisti preferiscono autocostruirle in modo da personalizzare tutta la gestione del presepio. Queste centraline sono dei personal computer che tramite un programma specifico comandano un circuito di potenza per la gestione di tutti le luci e dei meccanismi del presepio. Un altro tipo di centralina è un circuito elettronico controllato da un microprocessore che provvede alla gestione delle luci e dei meccanismi, per variare i parametri si agisce o tramite cursori posti sul contenitore oppure il processore interno viene configurato tramite un computer esterno. Esistono anche altri tipi di centraline che si possono definire di tipo elettromeccanico: queste sono dei tamburi, muniti di piolini, che messi in rotazione da un motore elettrico attivano degli interruttori (microswitch), accendendo o spegnendo i dispositivi del presepio (assomigliano a dei carillon). Questi congegni sono semplici da realizzare, ma non permettono di creare la dissolvenza del giorno e della notte; per sopperire a questo inconveniente si utilizzano dei dispositivi elettronici che vengono acquistati presso i negozi specializzati. Nelle foto si possono ammirare una carrellata di queste centraline, alcune ancora in funzione.
Presepio di Fregona
Una centralina, degna di nota, è quella che definisco il genio assoluto del fai da te, la foto si commenta da sola.
Questa centralina del Presepio di Gonars (Udine) era in funzione fino a qualche anno fa, svolgendo egregiamente le sue funzioni. Data la sua precaria sicurezza in termini di antinfortunistica, dovuta al fatto che tutto il sistema è sotto tensione di rete (220Volt), è stata sostituita. I secchi visibili in foto erano riempiti di acqua dove il livello veniva controllato (a vista) e rabboccato al bisogno; dei fili di ferro scendevano dall'alto, mossi da un motore di lavatrice e tramite ingranaggi applicati ad una bicicletta, entrando nei contenitori si comportavano come dei reostati dosando la quantità di luce e di conseguenza la dissolvenza necessaria
La regolazione dei cicli giorno/notte andrebbe eseguita basandosi sulle osservazioni delle alternanze naturali: nel periodo di dicembre le ore diurne equivalgono a circa nove ore, mentre quelle notturne a quindici; di conseguenza nel presepe si dovrebbe utilizzare lo stesso rapporto. L'alternanza nel presepio, sebbene realistica (considerando la cura nei dettagli operata nella scenografia per essere il più credibile possibile), purtroppo comporterebbe ad osservare la scena quasi sempre al buio. Se nella fase notturna non vi sono particolari avvenimenti (apparizione dell'angelo, il passaggio della cometa o altro), è consigliato regolare la centralina per ottenere il ciclo diurno uguale a quello notturno. L'alba e del tramonto sono piuttosto corte (specialmente la prima) e in un presepio devono essere altrettanto brevi; ad esempio, se decidiamo di fare durare l'intero ciclo (giorno/notte) di dieci minuti: il tramonto sarà di un minuto e l'alba di una decina di secondi.
Presepio Scaldaferro 
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