L’arte del Presepio
Una tradizione tutta Italiana

I racconti di Natale

Il Bambino

Era la notte che precede la vigilia di Natale; un calzolaio lavorava nella piccola stanza dove

viveva con la moglie; doveva in tutti i modi finire un paio di scarpette per il figlio di un ricco

signore della città,

la mattina sarebbe andato a consegnarle, ricavando un buon guadagno.

- Hai pensato cosa potremo comprare col guadagno di queste scarpine? –

Chiese alla moglie.

- Sono troppo piccole, e potremo ricavarne soltanto pochi soldi. Se invece fossero state un bel

paio di stivali...! -

Il calzolaio scosse la testa:

- Hai ragione, ma bisogna accontentarsi. Meglio pochi soldi che nulla. -

Le scarpine erano finite; il calzolaio le tolse dalla forma e le guardò da vicino:

- Guarda come sono graziose! –

Disse tutto contento alla moglie:

- E senti come sono leggere e come devono tenere caldo. Ci ho messo dentro uno strato di

pelliccia; sono veramente un capolavoro! Con quello che mi daranno di queste scarpine, cosa

comprerai per il nostro pranzo di Natale? -

La donna fece un rapido conto, poi disse:

- Un cappone. -

- Certo! –

Rise il calzolaio:

- Senza cappone non sembrerebbe nemmeno Natale! E prima del cappone? -

- Ci vogliono due fette di prosciutto. -

- Sicuro! Come antipasto va bene il prosciutto. E poi? -

- Poi una fetta di dolce. -

- Altrimenti che Natale sarebbe! E per bere? -

- Una bottiglia di vino buono, di quello spumante... –

In quel momento il calzolaio e sua moglie udirono un piccolo rumore alla porta, come se

qualcuno avesse bussato:

- Chi può essere a quest'ora? Forse qualcuno che viene per le scarpine? –

Disse la donna.

- Impossibile. Eravamo d'accordo che gliele avrei portate io domattina. -

- Allora sarà stato il vento. -

Ma ecco di nuovo il rumore, e questa volta più forte. A questo punto la donna andò ad aprire e

fece un'esclamazione di meraviglia; davanti a lei c'era un bambino dai grandi occhi che la

guardava senza dir niente, aveva i capelli biondi scompigliati dal vento e coperti da un leggero

nevischio.

- Entra, entra, bambino –

Disse la donna chiudendo in fretta la porta; il bambino fece un timido sorriso con le labbra

livide per

il freddo.

- Ma sei scalzo! –

Esclamo il calzolaio che, per abitudine, guardava subito le scarpe delle persone; il bambino

non disse niente; guarda le scarpine che l'uomo teneva in mano, ma senza invidia, come se

le accarezzasse con gli occhi.

Il calzolaio guardò la moglie, la moglie guardo anche lei i piedini nudi del bambino, poi

le scarpine; fece un cenno d'intesa al marito con la testa e con gli occhi.

Il calzolaio prese allora le scarpine e disse:

- Prendile, sono tue. Senti come sono calde! -

E la donna aiutò il bambino a infilarsele, dopo avergli riscaldato i piedi con le mani...

- Grazie... -

Disse il bambino a bassa voce:

- Sono le prime scarpe che porto. Ora devo andare, buona notte. -

Il calzolaio e la moglie non ebbero nemmeno il tempo di augurare anche loro la buona notte;

la porta si richiuse e il bambino scomparve nel buio.

- Una buona decisione –

Disse il calzolaio:

- Ma adesso bisognerà rifare tutti i nostri conti... –

Aggiunse scherzando:

- Niente cappone, niente prosciutto, niente dolce... -

- E niente spumante! –

Concluse la donna:

- Del resto a me lo spumante non piace, mi va su per il naso. -

- E io non digerisco il cappone. Avevo detto di farlo perché si usa così, a Natale... E poi

il dolce... Non siamo pio bambini, cara mia! -

- Abbiamo noci e pane e un po' del solito vinello.

- E' più che sufficiente, cara, passeremo lo stesso un bel Natale, forse il più bello della nostra

vita! -

- Sì, perché penseremo a quel bambino che ora non è più scalzo. –

Disse la donna.

Il calzolaio e la moglie andarono a letto, ma la mattina quando si svegliarono, trovarono sulla

seggiola un cappone intero coperto di fette di prosciutto e circondato di mandorle sbucciate e di

zibibbo; c'era anche un dolce che pareva uscito allora allora dal forno del panettiere e una

bottiglia che era sicuramente di vino spumante perché aveva il collo avvolto dalla stagnola

argentata.

Allora capirono chi era il bambino al quale avevano regalato le scarpine nuove e caddero in

ginocchio commossi.

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